Hai domande?

Tutte le risposte ai tuoi dubbi

Energia elettrica

Cosa significa passare al mercato libero?

Il 1° luglio 2007 in Italia è partita la completa liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. Tutti, imprese o privati, possono quindi scegliere un nuovo fornitore di energia, individuando sul mercato l’offerta ritenuta più vantaggiosa. Tutto ciò ha generato una concorrenza tra i fornitori di energia elettrica, volta a promuovere una pluralità di offerte con caratteristiche e benefici differenziati.

Per quale motivo dovrei cambiare fornitore e scegliere LampOn?

Perché LampOn è un interlocutore affidabile, efficiente e presente sul territorio italiano con la propria rete. Perché LampOn applica prezzi competitivi, offre un livello di servizio ottimale e propone un portafoglio di offerte flessibile e diversificato.

Come faccio a diventare Cliente LampOn?

Pensiamo a tutto noi: la nostra rete si farà carico carico di tutti gli adempimenti necessari per avviare la fornitura LampOn seguendoti passo dopo passo e garantendoti l’assistenza necessaria durante tutto il periodo di fornitura.

Chi mi garantisce la continuità della fornitura se passo al mercato libero?

Il Distributore locale garantirà la continuità della fornitura senza alcun rischio di rimanere senza energia durante il passaggio dal precedente fornitore a LampOn.

Chi comunicherà recesso al mio precedente fornitore?

Pensiamo a tutto noi. LampOn provvederà a richiedere il recesso al precedente fornitore. Occorrerà semplicemente indicare l’attuale fornitore al momento della stipula del contratto.

Se cambio fornitore devo cambiare il contatore?

No. Non è necessario alcun intervento tecnico all’impianto ed al contatore.

Come richiedere un’offerta per la fornitura di energia elettrica?

Per richiedere un’offerta compila il form con i tuoi dati personali.

Cos’è il codice POD, dove posso trovare il codice POD sulla mia vecchia fattura?

Il POD è il codice alfanumerico, identificativo univoco nazionale, di 14 caratteri che inizia per “IT”. Esso serve ad individuare in maniera univoca il punto di prelievo. Puoi trovarlo nelle prime pagine della fattura oppure premendo il pulsante del tuo contatore elettronico.

Gas naturale

Cosa significa passare al mercato libero?

Dal 1° gennaio 2003, i clienti possono liberamente scegliere il proprio fornitore di gas naturale. Chi esercita questo diritto, entra nel cosiddetto “mercato libero”. Nel mercato libero le condizioni economiche e contrattuali di fornitura di gas naturale non sono fissate dall’AEEGSI (Autorità per l’ energia elettrica , gas naturale e sistema idrico) ma concordate tra le parti.

Per quale motivo dovrei cambiare fornitore e scegliere LampOn?

Perché LampOn è un interlocutore affidabile, efficiente e presente sul proprio territorio con la propria rete. Perché applica prezzi competitivi, offre un livello di servizio ottimale e propone un portafoglio offerte flessibile e diversificato.

Come faccio a diventare Cliente LampOn?

Pensiamo a tutto noi: la nostra rete carico di tutti gli adempimenti necessari per avviare la fornitura LampOn seguendoti passo dopo passo e garantendoti l’assistenza necessaria durante tutto il periodo di fornitura.

Chi mi garantisce la continuità della fornitura se passo al mercato libero?

Il Distributore locale garantirà la continuità della fornitura senza alcun rischio di rimanere senza energia durante il passaggio dal precedente fornitore a LampOn.

Chi comunicherà recesso al mio precedente fornitore?

Pensiamo a tutto noi. LampOn provvederà a richiedere il recesso al precedente fornitore. Occorrerà semplicemente indicare l’attuale fornitore al momento della stipula del contratto.

Se cambio fornitore devo cambiare il contatore?

No. Non è necessario alcun intervento tecnico all’impianto ed al contatore.

Come richiedere un’offerta per la fornitura di energia elettrica?

Per richiedere un’offerta compila il form con i tuoi dati personali.

Cos'è il servizio di tutela?

È il servizio di fornitura di gas a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’AEEGSI (Autorità per l’ energia elettrica , gas naturale e sistema idrico). È rivolto ai clienti domestici e ai condomini con uso domestico con consumi annui non superiori a 200.000 Smc.

Il cliente è servito nel Servizio di tutela se non ha mai cambiato fornitore dopo il 31 dicembre 2002 o se ha scelto, fra le proposte del fornitore, quella a condizioni regolate.

Cos’è il codice PDR?

Il codice PDR (Punto Di Riconsegna) rappresenta il codice univoco che identifica il contatore di gas. Il PDR non cambia anche se si cambia fornitore del gas o si effettuino volture o subentri.

Che cos’è la copertura assicurativa sulla fornitura di gas metano?

Chiunque usi, anche occasionalmente, gas metano o altro tipo di gas fornito tramite reti di distribuzione urbana o reti di trasporto, beneficia in via automatica di una copertura assicurativa contro gli incidenti da gas, ai sensi della deliberazione 191/2013/R/gas dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

L’assicurazione è gratuita e per essere assicurati è sufficiente essere intestatari di un contratto di fornitura gas.

La copertura assicurativa è valida su tutto il territorio nazionale; da essa sono esclusi:

  • i clienti finali di gas metano diversi dai clienti domestici o condominiali domestici e dai soggetti che svolgono attività di servizio pubblico, caratterizzati da un consumo annuo superiore a 200.000 metri cubi alle condizioni standard;
  • i consumatori di gas metano per autotrazione.

Le garanzie prestate riguardano: la responsabilità civile nei confronti di terzi, gli incendi e gli infortuni, che abbiano origine negli impianti e negli apparecchi a valle del punto di consegna del gas (a valle del contatore). L’assicurazione è stipulata dal CIG (Comitato Italiano Gas) per conto dei clienti finali.

Per ulteriori dettagli in merito alla copertura assicurativa e alla modulistica da utilizzare per la denuncia di un eventuale sinistro si può contattare lo Sportello per il consumatore di energia al numero verde 800.166.654 o con le modalità indicate nel sito internet www.autorita.energia.it.

Telefonia mobile

È possibile cambiare operatore telefonico mantenendo il mio numero?

Assolutamente sì. Parliamo della cosiddetta portabilità del numero (o number portability), ovvero la possibilità di cambiare operatore telefonico mantenendo invariato il proprio numero di cellulare.

Devo attivare un abbonamento: di quali documenti ho bisogno?

Per attivare un abbonamento è sufficiente fornire le principali informazioni anagrafiche (nome, cognome, data e luogo di nascita) e di residenza/domicilio. I documenti normalmente richiesti per le attivazione di offerte telefonia mobile invece sono:

  • codice fiscale;
  • carta di identità;
  • dati di pagamento: solitamente gli abbonamenti si pagano con carta di credito o RID, per cui va indicato il numero della carta, la scadenza e l’intestatario.

Se ho un problema con la compagnia telefonica, come posso tutelarmi?

In materia di offerte telefonia mobile, generalmente se incorrono dei problemi con la compagnia è bene contattare il proprio operatore: molto probabilmente saprà fornirvi subito la soluzione. Se ciò non è abbastanza, tuttavia, esistono decreti e disposizioni molto precise che disciplinano le controversie tra clienti e operatori.

Ho una ricaricabile ma voglio passare ad un abbonamento: come faccio?

Passare da una ricaricabile ad un piano abbonamento è molto semplice. Per le offerte telefonia mobile, non è più necessario presentarsi presso un punto vendita o un centro assistenza e compilare vari moduli: oggi è infatti possibile richiedere il passaggio online o addirittura al telefono. In quest’ultimo caso il contratto viene registrato verbalmente al telefono, in quanto l’operatore provvede alla lettura dei termini dello stesso e l’utente conferma o meno il suo assenso. In ogni caso, è necessario possedere una carta di credito o un conto corrente ove sia possibile effettuare un RID (in alternativa si potrà pagare con bollettini postali).

L’eventuale credito in avanzo sulla SIM ricaricabile (che in ogni caso va sostituita con un’altra, per cui in negozio verrà consegnata direttamente mentre per le attivazioni a distanza verrà spedita a casa) verrà accreditato alla prima fattura.

Attenzione ai depositi cauzionali: spesso nell’attivazione di un abbonamento sarà necessario addebitare nella prima fattura una cifra cauzionale fino a un massimo di 100 euro, che verrà restituita alla conclusione del contratto di abbonamento (questa cauzione non è prevista per pagamenti con carta di credito).

Come funziona lo scatto alla risposta?

Lo scatto alla risposta, solitamente conteggiato nell’ordine dei centesimi, viene addebitato nel momento in cui si stabilisce la comunicazione fra due utenti e solitamente è a carico di chi chiama.

Generalmente è un costo inserito all’interno delle offerte telefonia mobile e promozioni proposte dalle varie compagnie (tant’è che viene inserita la dicitura “senza scatto alla risposta”), mentre nei piani telefonici “tradizionali” veniva escluso dai costi previsti di telefonate, sms e dati.

Devo andare all’estero: quanto mi costano telefonate, sms e traffico dati?

Ogni operatore prevede dei costi extra per le chiamate, gli sms e il traffico dati di cui si usufruisce una volta all’estero. I costi delle offerte telefonia mobile cambiano anche in base ai paesi: quelli europei comporteranno costi minori rispetto a quelli extra europei, ma in ogni caso parliamo di quote superiori alle attività effettuate su territorio nazionale.

Anche in questi casi però è possibile usufruire di promozioni e tariffe roaming che, ad un costo fisso giornaliero, permettono di chiamare, inviare messaggi e navigare in internet illimitatamente o a quote di traffico (determinati minuti/sms/gb).

Tuttavia, ad aprile 2014 il Parlamento Europeo ha votato per l’abolizione del roaming entro il 2015: in attesa del voto definitivo del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, il cui assenso porterà a un calo considerevole delle tariffe mobili, i costi rimangono piuttosto alti e la soluzione migliore resta quella di attivare una promozione giornaliera con il proprio operatore.

Come verifico la copertura di rete del mio cellulare?

Per verificare se il proprio telefono è coperto dalla rete ci sono varie possibilità. In primis è possibile verificarlo andando sui siti ufficiali dei vari operatori delle offerte telefonia mobile, dove sono solitamente disponibili la mappe copertura, sulle quali, selezionando la zona di nostro interesse, è possibile visualizzare il livello di copertura di una data tecnologia (2G, 3G ma anche 4G). In formati visivi diversi, a volte tramite una vera e propria mappa, altre volte tramite simboli specifici sulla cartina, sarà comunque possibile visualizzare la copertura di rete.

Un’alternativa invece consiste nell’utilizzare uno dei tanti servizi online gratuiti forniti da svariati siti che permettono di visualizzare la copertura dei diversi segnali 2G (GPRS/GSM), 3G (HSDPA/UMTS) e 4G (LTE) sia in Italia che nel mondo, in base al gestore telefonico.

Cosa devo fare in caso di furto del telefono?

In caso di furto devi chiamare subito il tuo operatore per sospendere la SIM presente nel telefono ed accertarti che nessuno possa chiamare, mandare SMS o usare Internet dal tuo numero. In seguito, sporgi denuncia (di furto o di smarrimento) presso le Autorità di Pubblica Sicurezza o prepara una dichiarazione sostitutiva (autocertificazione). Nella denuncia è consigliabile inserire il codice IMEI identificativo del tuo telefono cellulare.

Puoi richiedere anche via web il blocco del cellulare, per far sì che nessuno lo possa usare. Qualora dovessi ritrovare il telefono, puoi sempre richiederne lo sblocco e riattivare le offerte telefonia mobile.

Telefono fisso, Fibra Ottica e ADSL

Come si attiva un’utenza telefonica fissa?

Per attivare una linea di telefonia fissa è necessario fare richiesta alla società di telecomunicazione prescelta. Il costo di attivazione varia in base al gestore ed è spesso legato alle promozioni inerenti la tariffa sottoscritta.

Cos’è un Internet Service Provider?

Un Internet Service Provider, ISP (dall’inglese “fornitore di servizi Internet”), è una società che fornisce agli utenti che hanno stipulato un contratto con il provider stesso l’accesso ai servizi Internet.

È necessario disporre di una linea Telecom Italia per avere accesso alla linea ADSL?

Per poter utilizzare l’ADSL bisogna avere una linea a cui collegare il servizio di internet. Questa non deve necessariamente essere Telecom Italia/TIM ma può essere di altri operatori.

È possibile attivare una linea ADSL sul proprio numero?

Per procedere con l’attivazione di una linea ADSL, occorre verificare la copertura del servizio, accertandosi che su proprio numero sia possibile attivare una connessione a banda larga.

È possibile attivare la linea dati solo ADSL senza telefono fisso?

È possibile attivare la linea dati solo ADSL senza il telefono fisso presso la tua abitazione e sono diverse le offerte dedicate. Ecco tutte le informazioni utili per attivarla e i consigli per non sbagliare nella scelta.

È possibile una connessione internet senza linea fissa?

Esistono ormai diverse soluzioni che garantiscono la navigazione Internet e che non comportano il pagamento del canone Telecom: abbonamenti con la sola ADSL molto vantaggiosi, servizi in FWA o con collegamenti completamente wireless.

Quanto costa attivare una linea telefonica o ADSL?

Quanto costa attivare una linea telefonica o ADSL? I costi e le modalità per rendere operativa la linea possono variare in base all’operatore scelto. Vediamo cosa prevedono i principali operatori di telefonia.

Come si può attivare una linea internet senza telefono fisso?

Con la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni, sempre più operatori propongono lo stesso servizio di fornitura della linea telefonica un tempo offerto solo da Telecom Italia, e con esso l’accesso alla rete senza contratto telefonico.

Si può avere Internet a casa senza telefono?

Gli operatori telefonici offrono anche servizi di connessione a Internet che non usano alcuna linea fissa: si tratta di soluzioni totalmente wireless che necessitano di un modem dedicato o di una parabola in grado di ricevere il segnale internet.

Come avere internet senza fili a casa?

Scopri come avere internet senza fili a casa. Ti mostreremo le diverse possibilità presenti sul mercato e potrai scegliere quella che maggiormente fa al caso tuo, risparmiando e navigando dove e quando vuoi.

È necessario acquistare un modem ADSL?

I principali operatori prevedono un modem ADSL all’interno delle loro offerte. Se bisogna collegare un solo computer alla linea ADSL é sufficiente un modem ADSL, mentre se vi sono più computer é indispensabile un router.

Qual è la differenza tra modem e router?

Router o modem USB? La scelta fra l’uno o l’altro dipende dal proprio comportamento di consumo. Scopri la differenza e quali sono i migliori modem-router delle principali compagnie telefoniche adatti alle tue esigenze.

Quali sono le tecnologie di trasmissione più utilizzate?

Le tecnologie per la connessione a internet sono numerose. Riconoscere la differenza tra ADSL, fibra ottica, WiMax e connessione satellitare permette di scegliere al meglio l’offerta più vicina alle proprie esigenze.

Qual è la differenza fra ADSL e fibra ottica?

ADSL e fibra ottica sono entrambe tecnologie di trasmissione dati, la scelta fra l’una e l’altra è dettata esclusivamente dalle proprie esigenze di connettività, e dalla copertura sul territorio dei rispettivi servizi.

FTTC e FTTH, qual è la differenza?

In questo articolo vi spiegheremo la differenza tra FTTC e FTTH, le due più diffuse modalità di connessione nella fibra ottica. Vi diremo qual è la soluzione più veloce e come fare per scoprire qual è disponibile nel vostro comune.

Cos'è un filtro ADSL e come funziona?

In questo articolo vi diremo cos’è il filtro ADSL, come funziona, quanti tipi ne esistono e quando è necessario installarne uno per migliorare la vostra linea telefonica, evitando le interferenze sulla linea ADSL.

Come si cambia operatore internet e quali sono le tempistiche?

Se il cliente fruisce già di una connessione a Internet, dovrà scegliere un nuovo operatore telefonico  e informarlo della volontà di migrare la propria utenza presso quest’ultimo.

Come si procede per recedere da un contratto con un operatore internet?

In seguito alla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, gli utenti possono passare liberamente da un operatore a un altro e recedere dal contratto in anticipo rispetto alla naturale scadenza dello stesso.

Cosa fare in caso di frequenti malfunzionamenti del servizio?

I gestori telefonici hanno l’obbligo di fornire il servizio in modo regolare e continuo. Eventuali malfunzionamenti della linea telefonica devono essere gestiti tempestivamente, in linea con i termini stabiliti dalla Carta dei servizi.

Adsl velocità minima garantita: cos'è?

Gli Internet Service Provider devono garantire una velocità adsl minima, denominata anche banda minima garantita, sia per il trasferimento dati sia per la loro ricezione, a prescindere dai fattori tecnici legati alla rete dell’operatore.

Qual è la differenza tra velocità Agcom e velocità dichiarata dagli operatori?

La velocità specificata dalle aziende è teorica: indica la velocità massima che la connessione può potenzialmente raggiungere. La velocità Agcom invece tiene conto delle variabili che interferiscono con la connessione.

Che cos’è il test di velocità o speed test?

I test di velocità della connessione a Internet sono uno strumento semplice ma efficace per avere una misura della velocità reale alla quale la nostra connessione alla rete è in grado di trasferire dati. Un parametro spesso determinante nella scelta dell’operatore telefonico.

Qual è l’offerta ADSL migliore?

Per trovare l’offerta migliore si deve specificare se si desidera una linea solo ADSL o una connessione a Internet + telefono; poi, in base alle proprie abitudini di consumo, scegliere l’abbonamento più adatto fra quelli proposti dal servizio.

A chi conviene una tariffa ADSL flat?

Una tariffa ADSL flat prevede un costo fisso a prescindere dall’utilizzo della connessione ADSL e con la possibilità di navigazione su Internet illimitata: scopri a chi conviene e quali sono i vantaggi della tariffazione flat.

Come verificare la copertura ADSL?

Prima di verificare le offerte adsl e fibra più convenienti del momento e scegliere quella più adatta alle nostre esigenze, è necessario verificare da quali compagnie è coperta la nostra zona.

Come verificare la copertura fibra ottica?

Cos’è la fibra ottica, quali sono le diverse tipologie e come verificare la copertura disponibile presso la propria abitazione quando si vuole attivare una connessione in fibra? Leggi qui di seguito per trovare risposta a tutti i tuoi interrogativi.

Codice migrazione: cos’è e come si verifica?

Vorresti cambiare operatore di telefonia fissa ma non sai come fare? Vorresti avere maggiori informazioni sul codice di migrazione utile per fare il passaggio? Ecco qui tutte le informazioni per passare ad un altro operatore.

Monopattini elettrici

Quanto pesa un monopattino elettrico?

Il peso di un monopattino elettrico è un fattore piuttosto importante, soprattutto per chi ha la necessità di trasportarlo a mano, di portarlo sui mezzi pubblici o caricarlo in auto. In generale un monopattino leggero, agevole da trasportare, ha un peso che va dai 10 kg fino ad un massimo di 20 kg.

Quale velocità può raggiungere un monopattino elettrico?

I modelli di monopattino elettrico in commercio raggiungono una velocità massima tra i 20 e i 40 km/h, mentre quelli da bambino tra i 6 e i 15 km/h. Benché sul mercato vi siano monopattini elettrici che superano i 25 km/h, è bene ricordare che la normativa vigente in Italia indica una velocità massima di 25 km/h sulla carreggiata della strada e di 6 km/h su aree pedonali. Perché sia quindi possibile guidare sulle nostre strade monopattini elettrici senza incorrere in sanzioni, è necessario che quelli che superano tale velocità abbiano un limitatore. È da precisare che la velocità massima raggiungibile da un monopattino elettrico dipende da diversi fattori, compreso il peso del guidatore e la pendenza della strada.

Quanta autonomia ha un monopattino elettrico?

La distanza massima percorribile prima che la carica della batteria si esaurisca dipende dalla capacità e dalla qualità della batteria stessa ed è influenzata dalle condizioni di guida, dal peso di chi guida il monopattino, dalla velocità e dalle condizioni del terreno. In genere un buon monopattino elettrico dovrebbe consentire un’autonomia di circa 20-30 km, ma ci sono modelli ancora più performanti che arrivano a percorrere ben 40-60 km con una sola ricarica. Un esempio di monopattino elettrico con grande autonomia è il Ninebot Max G30 che arriva a percorrere 65 km con una sola ricarica.

Qual è la potenza ottimale di un motore per monopattino elettrico?

Tra i requisiti indicati dalla normativa vigente nel nostro Paese per la guida dei monopattini elettrici su strada, la potenza del motore, che non deve superare i 500 W. In ogni caso, molti dei modelli oggi in commercio hanno una potenza che si aggira sui 300-350 W, sufficiente per garantire una buona performance del mezzo.

Quale batteria per un monopattino elettrico?

Vi sono due tipi di batteria per i monopattini elettrici: agli ioni di litio e agli acidi di piombo, anche se in genere oggi si utilizzano soprattutto batterie agli ioni di litio. Di una batteria per monopattino elettrico è bene considerare soprattutto la sua capacità per determinare quanta autonomia avrà il mezzo con una singola ricarica; il tempo necessario alla sua ricarica; la sua durata prima che si esaurisca e vada sostituita. La maggior parte dei modelli di monopattino elettrico oggi in commercio montano batterie agli ioni di litio che sopportano più di 500 cicli di ricarica e i modelli di buona qualità raggiungono i 1000-1500 cicli di ricarica prima di dover essere sostituita, e che quindi garantiscono una vita della batteria di più di due anni.

Quali accorgimenti per far durare più a lungo la batteria del proprio monopattino elettrico?

Perché la batteria del monopattino elettrico abbia una vita più lunga, è necessario seguire le indicazioni corrette per la sua ricarica e buone pratiche per il suo corretto mantenimento. Ecco alcuni consigli per allungare la vita della batteria del proprio monopattino elettrico:
– la batteria va ricaricata a freddo, non subito dopo che si è spento il monopattino, ma aspettando che si sia freddata;
– è meglio che la ricarica venga fatta quando la batteria non è completamente scarica, ma abbia ancora un 20% di carica;
– non tenere in carica la batteria per più di 12 ore;
– evitare di lasciare la batteria scarica per lunghi periodi;
– controllare che non vi siano infiltrazioni nel vano batteria e che la batteria si inumidisca.

Qual è la grandezza delle ruote in un monopattino elettrico?

Solitamente i monopattini elettrici adatti per muoversi in modo agile su percorsi urbani hanno ruote con un diametro di 100-110 mm, mentre quelli sportivi, adatti anche per affrontare terreni sconnessi e irregolari, hanno ruote più grandi, dai 200 mm. Alcuni modelli sportivi possono inoltre presentare la ruota anteriore più grande di quella posteriore.

Qual è il carico massimo di un monopattino elettrico?

In genere un buon monopattino elettrico da adulto che abbia una struttura robusta dovrebbe sostenere in modo adeguato un carico di almeno 100 kg, ma ve ne sono alcuni modelli che supportano bene anche un peso maggiore, talvolta fino a 200 kg.

Quanto tempo ci vuole a ricaricare un monopattino elettrico?

La durata della ricarica della batteria dipende dai diversi modelli; in genere ci vogliono tra le 4 e le 6 ore. Vi sono comunque modelli che garantiscono una ricarica ancora più veloce.

Quanto costa una ricarica del monopattino elettrico?

Adesso vediamo quanto consuma un monopattino elettrico, in quanto è una domanda che spesso ci viene fatta. Il costo di una ricarica completa dipende dalla capacità della batteria e dalla tariffa dell’energia elettrica, in ogni caso si può considerare un costo di circa 30-50 centesimi per una singola ricarica.

Come si comporta in salita il monopattino elettrico?

Il grado di pendenza superabile da un monopattino elettrico dipende dalla potenza del motore e anche dal peso di chi lo guida e dallo stato della batteria. In genere i monopattini elettrici con un motore da 350 W, se guidati da una persona di peso medio, superano bene le pendenze di 15-20%.

Quale manutenzione richiede un monopattino elettrico?

I monopattini elettrici richiedono poca manutenzione. Importante soprattutto controllare che non si infiltri acqua nel vano della batteria, controllare periodicamente lo stato delle ruote, l’usura dei freni, che le viti siano sempre ben strette e la lubrificazione delle parti mobili.

Si può guidare il monopattino elettrico in caso di pioggia?

Oggi i monopattini elettrici in commercio sono quasi tutti adeguatamente pensati per non subire danni alla struttura esterna, alla batteria e alle parti elettriche in caso di pioggia leggera e se si superano pozzanghere. In ogni caso, è bene controllare, in fase di acquisto, la certificazione IP del monopattino elettrico per capire il suo grado di impermeabilità (una certificazione IP54, per esempio, indica una buona protezione da pioggia debole e schizzi d’acqua). Per quanto riguarda la sicurezza durante la guida, è bene prestare la massima attenzione al manto stradale bagnato ed è bene sapere che una maggiore stabilità è data da pneumatici gonfiabili con camera d’aria.

Per guidare un monopattino elettrico è necessario un abbigliamento specifico?

Per la circolazione su strada, la normativa obbliga a tenere accese le luci anteriori e posteriori a partire da mezz’ora dopo il tramonto e nel caso di scarsa visibilità, per esempio in caso di pioggia o nebbia. Per una maggiore sicurezza si consiglia di indossare un buon casco e giubbotti o bretelle ad alta visibilità per essere sempre beni visibili anche durante il giorno.

Per guidare un monopattino elettrico servono targa e assicurazione?

La vigente normativa inquadra i monopattini elettrici come velocipedi e dunque la targa non è necessaria e l’assicurazione non è obbligatoria, anche se consigliata.

C’è l’obbligo delle luci per i monopattini elettrici?

Tra i requisiti fondamentali per la corretta circolazione dei monopattini elettrici su strada vi è quello dell’obbligo di luci anteriori e posteriori per garantire una buona visibilità e segnalare in modo consono la propria presenza agli altri utenti della strada. L’attuale normativa prevede che siano sempre accese da mezz’ora dopo il tramonto e in tutte le occasioni di scarsa visibilità.

A quale età si può guidare un monopattino elettrico?

Secondo la normativa vigente la circolazione su strade pubbliche con monopattino elettrico non è permessa al di sotto dei 14 anni. Inoltre fino ai 18 anni vi è l’obbligo di casco.

Per guidare un monopattino elettrico il casco è obbligatorio?

Il casco non è obbligatorio se non per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, ma è comunque fortemente raccomandato in ogni caso.

I monopattini elettrici con sellino sono legali?

Benché in commercio vi siano modelli di monopattini elettrici dotati di sedile (fisso o removibile) e che questo può garantire una maggiore comodità soprattutto per le lunghe percorrenze, è da tenere presente che la normativa che regola la circolazione dei monopattini elettrici su strada nel nostro Paese ne considera attualmente vietata la presenza. I monopattini elettrici sono infatti destinati a essere utilizzati con postura in piedi.

Quanto costa un monopattino elettrico?

I molti modelli di monopattino elettrico oggi in commercio variano per le loro caratteristiche tecniche e ciò influisce notevolmente sul loro prezzo di acquisto. Benché siano commercializzati monopattini elettrici anche al di sotto dei 300 euro, un modello di qualità accettabile parte più o meno da questa cifra, fino ad arrivare alle diverse migliaia di euro.

Conviene acquistare un monopattino elettrico usato?

Ovviamente acquistare un monopattino elettrico usato è più conveniente in termini di costi di un monopattino nuovo, ma, a meno che non si abbia un rivenditore di fiducia che ci sappia ben consigliare o si sia particolarmente esperti, decidere di acquistare un monopattino elettrico usato potrebbe essere rischioso perché alcuni requisiti fondamentali potrebbero non essere garantiti. In un monopattino elettrico usato vanno controllati in special modo le caratteristiche di sicurezza e di performance, quali la batteria (le sue condizioni e quanto è stata usata); lo stato delle ruote; l’efficienza dei freni; se il monopattino elettrico usato presenta danni alla struttura o se è evidente che sia stato utilizzato in modo troppo intensivo o scorretto dal precedente proprietario.

Dove cercare parti di ricambio per il proprio monopattino elettrico?

Molti produttori, soprattutto quelli più grandi e noti, mettono a disposizione della clientela accessori e ricambi originali per i monopattini elettrici a loro marchio. Pertanto per tali richieste bisogna rivolgersi direttamente al centro assistenza autorizzato della marca del proprio monopattino elettrico.

Come trovare accessori per il proprio monopattino elettrico?

Spesso anche un piccolo accessorio può migliorare l’esperienza con il proprio monopattino elettrico, in quanto ne può ottimizzare la praticità, la comodità, la sicurezza o anche l’aspetto estetico. Noi abbiamo pertanto creato una pagina dedicata agli accessori per monopattini elettrici in modo da rendere più semplice l’individuazione e la scelta di quello più adatto alle vostre esigenze.

Bici elettrica

Quanto può andare veloce una bici elettrica?

Una delle domande più frequenti sulle e-bike è la loro velocità. La prima cosa da ricordare è che anche se le E-bike hanno un motore, sono biciclette. Per la legislazione europea, una bici elettrica deve avere un motore con una potenza massima di 250 W, che assiste la bici elettrica fino a una velocità massima di 25 km/h oltre i quali il motore si ferma. Se il supporto del pedale permette di andare oltre questi limiti, la bici diventa una cosiddetta “speed pedelec” che sono categoria a parte e hanno bisogno di una omologazione a parte.

In che modo viene misurata la potenza del motore per una bike?

L’abbiamo detto sopra, per l’Articolo 50 del Codice della Strada italiano la potenza massima (nominale) che può esprimere il motore elettrico su strade pubbliche è di 250 Watt. Per nominale si intende “media”. Può capitare infatti che nelle partenze e in particolari situazioni di stress del motore esso generi potenze di picco superiori ai 250 watt. Tra le caratteristiche tecniche del motore c’è la coppia motrice, che esprime la forza di rotazione del motore e si misura in Nm (quanti Newton a un metro dal centro dell’asse motore). Nel caso di un motore al mozzo la coppia è costante perché dipende dalla dimensione della ruota e dalla forza rotativa del motore stesso. Invece in un motore centrale, che sfrutta le marce del cambio, la coppia trasmessa al suolo è variabile proprio come la velocità, perché dipende dal rapporto scelto.

Con una bicicletta elettrica si fatica o no?

Sfatiamo subito la falsa credenza per cui “con una eBike non si fa fatica”, perché non è assolutamente vero. Dal motore riceviamo sì dell’assistenza ma che non sostituisce mai al 100% il nostro sforzo. Certo con la bicicletta elettrica si fa meno fatica che con una muscolare a parità di distanza, ma se raddoppiamo la distanza otteniamo lo stesso sforzo fisico della bici muscolare. Anzi, con una bici elettrica il movimento del pedale è più costante, ci sono meno strappi, risultando meno traumatico.

Quanti livelli di assistenza ha una ebike?

Da un minimo di 3 ad un massimo di 5 i livelli di assistenza possono essere molteplici e nelle centraline più evolute, attraverso App dedicate, anche programmabili e personalizzate, aggiungendo livelli a proprio piacimento, più lineari o progressivi a seconda delle esigenze.

Quanta autonomia hanno le batterie di una ebike?

Detta diversamente, quanta strada (km) possiamo percorrere prima che la batteria si scarichi del tutto? Il valore dichiarato all’acquisto è indicativo perché dipende da molti fattori. L’autonomia in primo luogo è determinata dalla quantità di energia che la batteria contiene (una batteria di 500 nm sarà più capiente rispetto ad una da 250nm e permetterà di fare più chilometri). Ma l’autonomia dipende anche da molti altri fattori. L’attrito dei copertoni sul terreno e l’impatto con l’aria. Pensate che con una city eBike in assenza di vento, a 25 km/h, più del 50% della forza motrice serve per vincere l’attrito dinamico con l’aria stessa.
Un peso maggiore sulla bicicletta elettrica contribuisce a diminuire l’autonomia perché aumenta l’attrito volvente. E poi il livello di assistenza scelto influenza profondamente l’autonomia residua della bicicletta elettrica. Altro fattore è la pendenza del percorso, un’altra condizione che influenza l’autonomia. Il percorso in salita consuma molta più energia di un percorso pianeggiante.

La batteria si ricarica quando vado o quando freno?

Nei motori attuali assolutamente no. La batteria si scarica e non si carica se non con l’energia elettrica. Anche se ci sono delle eccezioni. L’italiana Zehus ha un motore che si ricarica (parzialmente) quando non si pedala, proprio come avviene con le auto con motore ibrido. Ha il motore al mozzo ed è equipaggiata su alcune urbane bike.

Se piove o se lavo l’e-bike cosa succede?

Assolutamente nulla. Le moderne ebike dei motori più blasonati sono impermeabili all’acqua e sono resistenti anche al lavaggio in alta pressione dei car wash. Prima però di lavarle con getto ad alta pressione leggete le specifiche, ci possono essere eccezioni nei motori più economici.

Come si ricaricano le ebike?

Con una normale presa di corrente. La velocità di ricarica dipende da vari fattori: tipologia della batteria e soprattutto la sua capacità. Una batteria da 250W si ricaricherà molto più velocemente di una da 500.

Perché una e-bike costa 500 euro e un’altra 5000 euro

Il costo di una bici elettrica a pedalata assistita può variare moltissimo. Si può partire da poco meno di 1.000 euro per un modello molto basilare da città sino ad arrivare a cifre da vera moto con i modelli più sofisticati, che possono raggiungere e superare i 10.000 euro con telaio in carbonio e componenti d’alta gamma. Non faremo qui una disquisizione sui montaggi e i materiali, la cui differenza di prezzo tra il minimo e il massimo costituisce un abisso. Se l’obiettivo è una buona bici per la montagna l’investimento non sarà certamente basso ma va detto che sono modelli molto sofisticati anche a livello di telaio, sospensioni, freni e cambio. I modelli da città sono ovviamente più economici.

Quanto dura una ebike?

Buona notizia: i motori elettrici non hanno bisogno di controlli e manutenzione periodica. Va solo prestata attenzione a controllare il serraggio dei bulloni del telaio visto che su queste bici è maggiore lo stress su telaio e componenti, a causa del peso superiore. È sulla batteria che arrivano le note dolenti, dato che non sono eterne e con il tempo tendono ad esaurirsi, come tutti gli accumulatori. I produttori dichiarano un rendimento per un certo numeri di cicli di ricarica e vengono date funzionali per 500/700 cicli di ricarica. Nel caso l’accumulatore dovesse usurarsi si può tranquillamente cambiare a patto che sia lo stesso modello. Purtroppo in tal senso i costi non sono contenuti, dato che una batteria può costare diverse centinaia di euro, e in seconda analisi può risultare difficile reperirle a causa delle complicazioni dovute alla molteplicità di attacchi presenti su diverse bici e il fatto che ogni anno i produttori sfornano modelli sempre diversi e più performanti. Purtroppo non è il caso neanche di dotarsi di una seconda batteria al momento dell’acquisto, dato che il tempo le può usurare ugualmente anche se usate poco. Diverso il discorso quando una seconda batteria è acquista per poter disporre durante le escursioni di una maggiore autonomia.

Wall Box

Wall Box: cos’è il sistema di ricarica domestico

Al centro della svolta ecologica legata al trasporto privato a zero emissioni ci sono le Wall Box, dispositivi con i quali ricaricare le batterie delle vetture elettriche in casa. Questi apparecchi ricordano le colonnine di ricarica tradizionali, tuttavia hanno dimensioni più compatte e vengono montati a parete.

Si tratta di una soluzione che consente di ottimizzare lo spazio a disposizione, riducendo l’ingombro e trasformando una semplice presa di corrente in una centrale di ricarica evoluta. La loro installazione è regolata da apposite normative (CEI EN 61851-1), le quali indicano i criteri e i parametri da rispettare per la sicurezza.

Ovviamente, il box per la ricarica dell’auto elettrica va sistemato in ambienti esterni all’abitazione, ad esempio nei pressi del posto auto o in un garage. Al contrario, negli edifici condominiali e in altri luoghi di accesso comune è necessario optare per configurazioni diverse, con un collegamento diretto dell’EV alle colonnine di ricarica. Ad ogni modo, l’impianto deve essere certificato da un tecnico abilitato, affinché venga considerato perfettamente a norma.

Wall Box: come funziona questo tipo di ricarica

Il funzionamento delle Wall Box domestiche per la ricarica è piuttosto complesso a livello tecnico, tuttavia per una persona che utilizza il sistema è tutto abbastanza semplice. Basta contattare un tecnico specializzato per la certificazione dell’impianto, dopodiché è possibile collegare il sistema di ricarica.

La Wall Box assicura un trasferimento di energia sicuro ed efficiente, adeguando la potenza della rete elettrica di casa a quella dell’auto elettrica da ricaricare. A seconda del tipo di connettore il dispositivo offre una velocità diversa, con opzioni di Tipo 1 o 2.

La potenza di una Wall Box, espressa in chilowatt, può arrivare fino a 7,5 kW in monofase, altrimenti, optando per un altro tipo di configurazione, è possibile raggiungere fino a un massimo di 22 kW in trifase. Alcuni modelli presentano anche la funzione Dual, per effettuare due ricariche allo stesso tempo se opportunamente calibrati con la rete elettrica.

Vantaggi Wall Box: ecco perché conviene

L’uso della Wall Box è consigliato quando si vuole ricaricare una macchina elettrica tramite la rete domestica privata o condominiale. Naturalmente è possibile usare il dispositivo anche per altri veicoli a zero emissioni, come monopattini elettrici e biciclette a pedalata assistita per coprire l’ultimo miglio senza inquinare.

Questo sistema garantisce una ricarica sicura, con uno scambio di energia omogeno che preserva anche l’integrità della batteria. Rispetto alle prese classiche è possibile potenziare il servizio, con una ricarica più rapida e prestazioni superiori, tenendo conto che un cavo tradizionale in monofase supporta appena 2 kW, mentre la Wall Box può arrivare fino a 7,5 kW.

Oggi esistono modelli di Wall Box per impianti monofase e trifase, con soluzioni adatte a qualsiasi sistema elettrico residenziale. Con le funzioni smart si possono anche controllare i consumi energetici, verificare lo stato della ricarica e le performance della rete, con meccanismi di sicurezza che tutelano contro eventuali cortocircuiti e altre alterazioni.

Wall Box, costo e spese da sostenere

Il costo delle Wall Box è piuttosto variabile, infatti dipende da vari fattori:

  • il modello di wall box;
  • il tipo di sistema da installare;
  • la potenza erogata;
  • la tecnologia integrata;
  • eventuali interventi accessori.

Inoltre, bisogna considerare il prezzo dell’energia elettrica, secondo le tariffe applicate dal proprio gestore e tenendo conto della maggiore potenza erogata da questi dispositivi, con prestazioni più elevate rispetto alle prese elettriche normali della casa.

Allo stesso modo, bisogna capire quanto costa installare una Wall Box per la ricarica dell’auto elettrica, infatti a seconda del fornitore la spesa da sostenere può essere molto diversa. Il montaggio del sistema, invece, può avvenire per conto proprio, oppure affidandosi a un’azienda specializzata.

Wall Box domestiche: come ricaricare l’auto elettrica nel box

La ricarica con la Wall Box è davvero semplice, infatti dopo aver installato il sistema giusto basta collegare la batteria dell’auto all’impianto, usando l’apposito cavo in dotazione.

La velocità della ricarica con la Wall Box è legata a due fattori:

  • la potenza del dispositivo di ricarica;
  • la potenza della batteria dell’auto elettrica.

Ad esempio, con una capacità tradizionale di 3,7 kW ci vogliono circa 12/14 ore di tempo, considerando una batteria di media potenza da 50 kWh. Invece con un sistema compatibile a 7,5 kW le tempistiche di ricarica di dimezzano, scendendo a circa 6/7 ore.

I veicoli elettrici moderni possono garantire circa 300-400 Km di autonomia, quindi non è necessario ricaricare la vettura ogni giorno. In questo caso ci possono volere appena poche ore, ripristinando soltanto la carica consumata durante la giornata.

Wall Box: quale scegliere per la ricarica dell’auto elettrica

La scelta di una Wall Box non è un’operazione facile, infatti si tratta di una decisione complessa, in quanto bisogna valutare diversi aspetti tecnici. Innanzitutto, è necessario considerare il modello di auto elettrica, verificando il tipo di caricatore e la compatibilità della presa. Inoltre, è indispensabile tenere conto delle proprie abitudini di mobilità e del tipo di impianto presente in casa.

Una soluzione efficace per semplificare la gestione delle auto green è il noleggio a lungo termine di auto elettriche, per pagare un canone tutto compreso e agevolare il passaggio alla mobilità sostenibile. Con LeasePlan è possibile usufruire di un servizio completo, il quale include l’infrastruttura di ricarica, e quindi della Wall Box, l’accesso a oltre 110 mila punti di ricarica interoperabili in tutta Europa e un supporto professionale dedicato per la mobilità green.

Vuoi maggiori informazioni sui nostri servizi?